Volemose Bene

by Capitan Olona 28 novembre 2007


Da buoni italiani siamo molto bravi a lamentarci di questo e di quello. Invidiamo i nostri amici e vicini di casa, ne invidiamo il SUV, il TV al plasma da 500″, il cane sbrana slavo e la moglie porca. Questo nostro atteggiamento si riflette nelle piccole ma anche nelle grandi cose. Quelle cose anche molto più grandi di noi. Cose delle quali non riusciamo a comprenderne pienamente il senso perchè privi di una laurea alla Bocconi e non figli di uno di quei 10 imprenditori-finanzieri-banchieri che fanno grande l’Italia.

Pie

Ogni giorno siamo pronti a guardare fuori dalla finestra e ricordarci quanto sarebbe bello vivere in paesi come la Spagna, la Germania, La Francia o l’Inghilterra. Coi loro sistemi di business solidi, liberi, con meno costrizioni. Insomma, come direbbe qualcuno “Paesi Liberali”. Alcuni più conservatori, altri più socialisti e altri ancora più comunisti. Io direi semplicemente: meno coglioni.

L’italiano ha la lingua lunga, parla molto, persuade, media ma non vince mai. La vittoria non è nella sua indole, assolutamente. Quella cara e sana cosa chiamata “Competizione” manca. In tutto e per tutto l’italiano deve dare, sempre e comunque, un colpo al cerchio e l’altro alla botte. Deve essere amico di Abele ma anche di Caino. Deve poter dire “io sono tuo amico ma l’altro ha le sue ragioni”. l’italiano “spacca” solo quando è solo in mezzo a stranieri, in un sistema diverso dal suo e costretto ad agire con regole diverse. Dove, forse, è l’unico “furbetto” e gli altri nemmeno si sognano cose, che lui, fa e subisce abitualmente a casa sua. Conoscete la leggenda di Al Capone?

Questa incolmabile mancanza di competizione totale del prevalere onestamente e seguendo sane regole morali, del poter fare MEGLIO di altri, è evidente non solo in quei fatti che leggiamo quotidianamente sui giornali ma anche in business più piccoli e mediocri come quello dello skateboarding. In tutta onestà non mi capacito di come in quasi 30 anni di skateboading italiano i progressi fatti in fatto di business siano pari a quelli dei primi anni ’90 se non ancora a livelli più bassi. Come può essere che una disciplina sportiva o una cultura d’aggregazione giovanile che ha la possibilità di avere una esponenziale visibilità su quasi tutti i media considerati più “Cool”, di target giovane e medio giovane, si trovi sempre e perennemente col culo per terra, ciclicamente, anche con sponsor tipo FIAT alle spalle??? In un paese normale, di quelli sopracitati, questa sarebbe una barzelletta. La trasmissione “Amici” per esempio in pochi anni è riuscita a decuplicare le iscrizioni alle scuole di danza in tutta italia. Di Danza!!! E’ noto che un ragazzo di 14, oggi, non vuole essere rock an roll come Bam Margera ma essere come Nureyev! Non scherziamo. Noi che gratuitamente vediamo skate in video musicali, film hollywoodiani, spot commerciali, video giochi di ultra-successo, riviste di ogni settore, abbiamo difficoltà a trovare 400 euro per l’organizzazione di un cazzo di contest.

Ma cosa ha portato a tutto ciò? Esattamente ciò che chiamiamo mafietta. Obliggare i negozi a tenere un livello basso e a non rompere troppo i coglioni ai distributori. Negozianti pronti a fare cartello per potersi assicurare delle vendite tranquille, mai in crescita, se non per qualche fenomeno di cosutme sociale. Ammazzare ad ogni modo la vendita online nazionale e fa nulla se poi la gente (che non è scema quando si tratta di spender soldi) va a comprare i jeans su Caliroots in Svezia a 1/3 del prezzo e con spese di spedizioni gratuite in tutta Europa con consegna in 48 ore. E mi spiace dirlo ma anche gli skaters stessi che oltre alla grigliata con birra non chiedono altro.

Email ricevute da personaggi che chiedono di modificare i prezzi perchè “non è giusto praticare sconti o promozioni” in un paese capitalista, liberale e democratico. Con minacce del tipo “Se non vi allineate allora lo faremo anche noi ma meglio”, e io rispondo: Cazzo, ma fallo, subito però!!! Senza poi nemmeno pensare che un piccolo sconto, quando si hanno da pagare spese di spedizione e di contrassegno, non modifica il prezzo finale facendo però guadagnare meno il negoziante. Ad esempio Mediaworld sul proprio sito offre prodotti a meno che nei suoi negozi. Ve lo vedete il signor Euronics chiamare il signor Mediaworld per lamentarsi dei prezzi online troppo bassi?

La competizione, quella vera, sana e onesta, spinge all’eccellenza, elimina l’immobilismo, abilita al Progresso. Maggiore competizione significa portarsi a livelli europei. Avere più attenzione nel contesto sociale, fare più soldi e avere più skateparks.

Finchè il modo di pensare, di fare business alla “volemose bene”, non cambierà, la sostanza sarà sempre la stessa. Qualcuno può pensare che potrebbe andare bene così. Tanto lo si è fatto per 30 anni, perchè cambiare? Forse perchè se un giorno un Titus decidesse di venire a fare un giro nel belpaese (come ha fatto H&M in altri settori) qualcuno sicuramente dovrà cercarsi un posto di lavoro come tramviere a Milano… e a Milano va già bene che assumono sempre. Penso che si debba lavorare non per assicurarsi la pagnotta ma per costruirsi un forno e sempre più grande.

Vostro: Capitan Olona.

  1. jep Dice:

    …ti prego fai vedere la mail del Sig. Euronics che hai ricevuto per l’online store perchè sono curioso davvero! Se ha fatto scrivere cosi tanto ci sarà un perchè… dai anche in forma anonima.
    Penso che non ha senso romperti le palle per quello tanto a chi non sta bene può sempre scegliere di non darti il suo prodotto, come penso faranno molti… e tu puoi sempre scgeliere di comprarne altri e venderli al prezzo che vuoi.

    Secondo me il problema si genera perchè si tratta di prodotti di altri e non è assimilabile a H&M (che produce e vende la sua roba… e se la vende solo lui).

    La grigliata con birra è una gran figata cmnq perchè di solito la fanno gli skaters.

    Yo!

  2. maxbombs Dice:

    Personalmente preferisco comprare roba da skate da un negozio perché vedo che una parte dei soldi che gli do vengono utilizzati per costruire delle rampe o per organizzare dei contest, non solo perché mi fa lo sconto. Se abbiamo difficoltà a trovare 400 euro per l’organizzazione di un cazzo di contest è anche colpa di questi commercianti che pensano solo a vendere senza investire. Io non li vedrei tanto come vittime del sistema italiano, ma come i principali artefici. Il commerciante che vende roba da skate senza investire nello skate ha ovviamente dei costi minori rispetto a quelli che lo fanno.

  3. GroS Dice:

    non toccatemi le birre! comunque non ho capito la connessione tra la cultura i suv al capone e la vendita on line…. secondo me hai fatto un giro troppo largo… un pò all’italiana, dicendo senza dire… insomma quelle cose li. però sono d’accordo, cioè non del tutto

  4. Capitan Olona Dice:

    mi hanno detto che ho scritto troppo. appena pubblicherò il libro di 356 pagine te ne regalerò una copia autografata.

  5. Capitan Olona Dice:

    @maxbombs

    Se i contest sono un costo a perdere allora è giusto non farne.
    Se sono invece un investimento allora si avrà un ritorno e si continueranno a fare.
    Se per fare un contest ci vuole un park chi non ha un park non può fare i contest nemmeno volendo.
    Per fare i park puoi anche metterci tutti i soldi che vuoi ma se il comune non da spazi i soldi li investi in pubblicità usando le riviste del settore che sicuramente del bene alla scena *dovrebbero* farlo. Ah.. ma che figata era quando c’era SSB e XXX??? Antagonisti veri, ogni numero cercavano di darsi la merda a vicenda, ogni numero il livello era migliore, contenuti veri, insomma qualcosa da leggere. Grindalo era una figata e gli Anarcontest idem…. loro non si volevano bene

    SlamJam aveva park, soldi e ritorno ma lo slamtrick (da quello che so io poi boh) non si farà più. Avranno avuto sicuramente i loro buoni motivi per prendere una decisione del genere. Era l’evento nazionale di livello europeo più atteso anche da gente non direttamente coinvolta nello skate. Si fa un passo avanti e due indietro.

    E’ rimasto lo Skipass. Una fiera… (di sci?). Mi ricorda il MIAS nel ’91.

    P.S.
    Io non sono contro grigliate e birre… anzi!!!
    Ma sembra che ci siano solo quelle ora!!!

  6. maxbombs Dice:

    Anch’io non ero tanto per i contest, però visto il successo che sta avendo ogni anno quello che organizziamo a Usmate, mi sto ricredendo. I contest servono, per i partecipanti e per il pubblico, ma hanno anche una valenza sociale e politica, nel senso che vista l’affluenza di pubblico anche la gente comincia a cambiare idea sullo skate, mentre anche i politici in questo modo ne capiscono l’importanza. E’ vero anche che ci sono tanti altri modi di investire nello skate, e se le rampe o i contest al commerciante medio non glieli fanno fare, puo sponsorizzare un team o può fare un sito di informazione (non solo di vendita). Sennò è inutile criticare tanto 3esse “che pensa solo a vendere” se poi alla fine si fanno le stesse scelte.

  7. Capitan Olona Dice:

    sui contest sembra la pensiamo allo stesso modo. Il team è nella TO DO List e cmq già abbiamo ragazzi in zona che skateano, sotto contratto, per noi. E’ una cosa che c’era in precendenza e vedremo di ampliarla.. ma voglio sia fatta con i giusti crismi. pagando trasferte, incentivando la partecipazione ai contest, usarli per pubblicità su riviste promuovendo così anche la loro immagine, etcc..

    i siti di informazione mi pare di averne fatti, ho mollato (per mille motivi) e oggi penso siano meglio i blog come questo. Dove tutti possono scrivere ed essere commentati. I siti di oggi hanno migliaia di utenti, zero contenuti (a me del cane che va in rampa o del giochino per xbox/ps3 me ne fotte sega… la news sul film di rocco [!!!!!] l’ho vista solo qua dentro), nessuna capacità espressiva e paurosi di dare/darsi fastidio. ed è questo che critico maggiormente.

    io non ho criticato 3esse. personalmente non ho niente contro di loro.

  8. maxbombs Dice:

    Matte non stavo parlando di te che di iniziative a sostegno dello skate ne hai fatte eccome e che sei uno di quelli che hanno lasciato un segno più che positivo. Il problema è della maggior parte dei commercianti che quando si tratta di investire (in denaro o in impegno) inventano 1000 scuse e allora per raccattare delle vendite giocano al ribasso.

  9. Capitan Olona Dice:

    non è con l’adulazione che mi avrai! :D
    sorry, avevo capito male.

  10. albo Dice:

    Mi sa che capitan olona è un po’ che non poppa un ollie, altrimenti si farebbe meno pippe e penserebbe + alle birre :)

    Essere stronzi nei post richiede tempo, non tanto nello scrivere, quanto nel doversi poi puppare la gente che ti chiama e ti scrive dopo;. In tutti i modi è una rottura di palle che non sempre si ha voglia di gestire dovendo far altro per vivere…

    Quanto ai contenuti ci son skater di 14 anni e skater di 40, con gusti diametralmente opposti, prenderli trasversalmente è impossibile, si prova ad accontentare tutti dando un colpo al cerchio e uno alla moglie ubriaca.

    Diciamo che se consideriamo post come questo “contenuti interessanti” siamo su due piani diversi nella discussione. Imho in tante righe non si dice nulla ne tantomeno si arriva a qualche conclusione/spunto interessante….

  11. Capitan Olona Dice:

    chi ha detto che questo è un contenuto interessante? mi sembra di aver parlato dei blog in generale. per il resto tranqui, di ollie non ne poppo più tanto ma saranno anche fatti miei e poi te che ne sai?

    nei post non c’è bisogno di esser stronzi, basta essere critici. se hai paura del mal contento allora non fai altro che confermare le mie convinzioni.

    la questione del range di età mi sembra una cagata, come ho sempre pensato che fosse. i ragazzini vanno educati a guardare un po’ più in là altrimenti sono solo un target.

    cmq hai ragione, bastano poche righe per esprimere concetti, il tuo commento ne è la dimostrazione.

    peace.

  12. Capitan Olona Dice:

    update:
    pippe mentali me ne faccio e ben vengano.

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