A talk with Lorenzo Castore

by giuli 24 maggio 2011

Lorenzo Castore, amico e fotografo di fama internazionale, in questa breve intervista ci racconta della sua collaborazione con bastard e dei suoi progetti per il futuro.

Lorenzo è rappresentato da L’Agence Vu’ di Parigi ed è noto, tra le altre cose, per aver vinto il Premio Mario Giacomelli e il Leica European Publisher Award, oltre ad aver pubblicato i volumi Nero e Paradiso.

Da diversi anni si divide tra Roma, Cracovia, Firenze, Parigi e Milano.

Com’è nata la collaborazione con bastard?
Ho spesso la fortuna di lavorare con chi mi piace a quello che mi piace. Avere a che fare con persone appassionate a quello che fanno mi rende la vita migliore.
Così un giorno Giuliano Berarducci, grande amico e grande fotografo e molto vicino a bastard, mi ha chiesto se volevo fare una maglietta per loro.
Ero già stato in bastard un po’ di volte, il posto è bellissimo, le magliette fatte con tanta cura e tutti e Claudio e i ragazzi sono persone come piacciono a me, quindi…

Raccontaci qualcosa della foto stampata sulla tshirt Caged…
Nei miei giri mi capita spesso di finire negli zoo. Mi piacciono tanto gli animali e nonostante lo zoo sia un luogo a volte molto triste, simbolicamente ti fa sentire sullo stesso piano dell’animale in gabbia. Chi non ci si è mai sentito? Io quasi sempre. Questo è un leone dello zoo di Berlino. Sprigionava un misto di voglia di rompere le sbarre e rassegnazione.
Meglio la prima.

Parlaci dei tuoi progetti attuali, a cosa stai lavorando in questo momento?
Tra l’altro la cosa che ossessiona le mie giornate ora è un film che ho girato con il mio amico e film-maker Adam Cohen.
Racconta la vita in due stanze di un fratello e sorella di Cracovia che fotografavo regolarmente e con cui ho condiviso molto tempo negli ultimi anni in cui ho abitato li.
Si chiamano Ewa e Piotr, sono nei loro sessanta. Vengono da una famiglia di agiata borghesia e hanno delapidato una ricca eredità in brevissimo tempo. Ora vivono senza elettricità e diciamo che hanno perso interesse nelle cose del mondo.

Stiamo cercando di fare un film sul non-senso, sulla misteriosa bellezza della vita anche quando diventa impossibile, sul rapporto di repulsione e necessità reciproca di un fratello e una sorella. Si chiamerà No Peace Without War; ogni giorno diventa un lavoro sempre più complicato ma non mi darò pace finché non si avvicinerà a quello che deve essere.