GZat in partenza per Malmö con JIMMY’Z

by jep 13 marzo 2013

Questa mattina è passato a trovarci al bastard store Giorgio Zattoni, in partenza per Malmö, dove il 15-16 Marzo parteciperà alla settima edizione del Vert Attack.

Dando un’occhiata alla lista dei riders che parteciperanno al contest, il più importante evento di vert skateboarding in Europa, si ha un idea del livello… per il resto non resta che seguire il live webcast.

Diamogli tutto il nostro supporto sul suo facebook e su quello di JIMMY’Z!

P.S. Quanti skater possono vantare una skatebag ufficiale come quella nella foto?

bastard all’ISPO 2013 di Monaco

by jep 13 marzo 2013

Dopo alcuni anni di latitanza dalla fiera ISPO di Monaco quest’anno ci siamo di nuovo anche noi, dal 3 al 6 febbraio 2013, nel padiglione A1 allo stand 229.

Se tu che ci leggi sei un rivenditore/buyer passa a trovarci per conoscerci e scoprire la nuova linea di abbigliamento da snowboard bastard per l’inverno 2013-14 disegnata da Lukas Goller, gli snowboard realizzati a mano in Italia e i prodotti sviluppati in collaborazione con ROUGH snowboards e Todd Bratrud.

P.S. L’ISPO è un fiera esclusivamente rivolta agli operatori di settore (a.k.a. negozianti, distributori, produttori, riviste, rider, designers…)

GZat è THE BASTARD

by jep 13 marzo 2013

Senza l’esplicita intenzione di monopolizzare questo blog, Giorgio Zattoni ci ha appena inviato il video qui sotto girato durante la sua prima visita alla bastard bowl. Inavvicinabile.

Grazie a Thomas Pilani per il video e a Giorgio per averci dedicato la Frankie Hill con cui skatea nel video e che custodiamo in ufficio.

Giorgio Zattoni: welcome to JIMMY’Z

by jep 13 marzo 2013

Avendo da poco iniziato a collaborare con lo storico marchio JIMMY’Z in Italia, abbiamo pensato – punzecchiati anche da una vecchia gloria di XXX skate magazine – ci volesse uno skater italiano per rappresentarci al meglio.

Benvenuto nella family Giorgio!

p.s. l’azione è ufficialmente supportata anche da Hosoi e Cab!
Grazie a HARDCHEESE per il video editing e Marco Golfieri per il filming. Per saperne di più su JIMMY’Z in Italia scrivi a jimmyz@comvert.com

Skateistan – goccia a goccia si forma un fiume

by jep 13 marzo 2013

Quando si sente parlare di Afghanistan inevitabilmente viene in mente l’idea di guerra e fanatismo religioso. Ma quando si conoscono le ripercussioni del lavoro dello skateboarder australiano Oliver Percovich e dei suoi collaboratori attorno alla Mekroyan Fountain (Kabul) appaiono piccoli raggi di luce. Lui è stato capace di vedere al di là dell’uso quotidiano dato a questa fontana costruita dai Sovietici. Ha visto più in lá delle transizioni utilizzabili per skateare, lui ha visto come utilizzare lo skateboard come uno strumento per cercare di trasformare il modo di vita di una città maltratata per anni di guerre e integralismo religioso. Cosi nel 2007 è nato Skateistan, un progetto sociale che mette insieme educazione, arte e integrazione tutto attorno allo skateboarding.

Oggi Skateistan é una realtá funzionante con un futuro molto promettente. La sua storia e i suoi piani per il futuro vengono raccontati nel libro Skateistan: The Tale of Skateboarding in Afghanistan. Il tutto con delle interviste, reportage sulla realtà afgana e un bel po’ di straordinarie fotografie.

Magari un modello da proporre per favorire l’integrazione sociale nelle citta nostrane.

Locum

by jep 13 marzo 2013

Locum è un breve documentario sullo skateboarding che racconta, attraverso la voce e le immagini di skaters romagnoli tra cui Raffaele Schirinzi e Marco Lambertucci, cosa questo significhi per loro.

Lo consiglio vivamente a chiunque voglia cercare di capire meglio quale sia davvero la molla che spinge uno skater a cercarsi degli ostacoli da superare, riadattarli, condividerli con altri skaters, provare e provare e provare, cadere, farsi male, rialzarsi subito dopo e iniziare da capo cercando di non dare troppo fastidio per non farsi cacciare o arrestare… e il tutto divertendosi un mondo.

Diretto da Van Khokhlov, è in italiano con sottotitoli in inglese. Durata 31′.

Confusion Magazine in Italia

by jep 13 marzo 2013

Alcuni skaters si ricorderanno la rivista Concussion di Jonathan Hay. Solitamente ti finiva in mano in qualche skatepark in giro per il mondo e non potevi fare a meno di apprezzarne il contenuto e il sapore molto simile a quello dei primi numeri di Thrasher.

Da un po’ di tempo a questa parte Jonathan ha dato vita a Confusion, che come molte delle cose più belle qui da noi  è  era praticamente introvabile… ora è finalmente disponibile in Italia al bastard store al costo di 4 euro. E li merita tutti. Read the rest of this entry »

Edo Paris – some heads are bigger than others

by jep 13 marzo 2013

In edicola da pochi giorni il nuovo 6:00AM Skateboard Culture Magazine con Edo Paris nella pubblicità bastard fotografato da Giuliano Berarducci.

Edo da almeno una ventina d’anni skatea qualunque cosa stimoli la sua fantasia ed è senza dubbio uno degli skaters più versatili e potenti che ci siano mai stati a Milano. In alcuni giorni della settimana lo trovate al bastard store e, se skateate da un po’ di tempo, probabilmente vi sarà capitato di farvi assemblare una tavola o ricevere consigli tecnici su questo o su quel materiale.

Quanti sono i manager di uno skateshop che riescono a sgappare un fs boardslide come quello nella foto? E dire che c’è ancora chi pensa che non conti nulla andare in skate per poter vendere skate e materiale affine…

BigHead Edo! Conta eccome.

Marc McKee lascia il segno in Italia

by jep 13 marzo 2013

McKee è uno dei più famosi e prolifici autori di grafiche da skateboard. Spesso ironico, divertente e talvolta scioccante, il suo lavoro è inconfondibile. La sua storia nello skateboarding parte negli anni novanta ed è legata a World Industries in maniera inscindibile. Le sue grafiche hanno dettato il punto di svolta nel mondo visuale dello skateboarding. Con queste domande vediamo come Marc sia giunto fino a Milano e qui abbia realizzato la sua prima grafica per uno snowboard bastard… e per uno skateboard in serie limitata di Blind.

Come hai cominciato a disegnare? Sei sempre stato interessato alla grafica e al disegno?
Praticamente da sempre. Ho iniziato disegnando dinosauri e robe simili da Star Wars. Successivamente mi sono lasciato influenzare dalle copertine dei dischi Heavy Metal e dai disegni di Pushead su Thrasher.

Come nasce il tuo rapporto di lavoro nell’idustria dello skateboarding?
Nel 1988-89 lavoravo alle grafiche di una company di bmx chiamata Bully, di cui uno dei soci era R.L. Osborn, uno dei pro freestyle più famoso dell’epoca. Casualmente Steve Rocco e Rodney Mullen erano spesso ospiti nella sua casa di Los Angeles. Rocco vide alcune grafiche che avevo fatto per delle t-shirt di Bully e mi chiese di iniziare a produrne qualcuna per World Industries.

Come è stato lavorare negli anni 90’ a fianco di Steve Rocco, in un periodo così importante nella storia dello skateboard?
Fin dall’inizio l’approccio di Rocco fu quello di fregarsene altamente del pensiero o dei commenti della gente. Era il clima perfetto per la creatività, totale libertà creativa e zero vincoli.

Che differenze ci sono tra quel periodo ed adesso? Cosa è cambiato nel tuo lavoro?
Sfortunatamente i riders sono meno coinvolti nel processo creativo. Devo cercare di stargli più dietro. Inoltre Rocco si è ritirato da molto tempo e non penso che ci possa essere un’altra persona in grado di gestire una company come ci riusciva lui, fregandose altamente di tutto e di tutti. Persino World dopo i primi anni di totale anarchia si era trasformata in qualcosa di più formale e istituzionale. Per cui anche se dovesse tornare Rocco le cose non sarebbero più le stesse.

Raccontami l’aneddoto più divertente che ti è capitato durante la tua carriera?
Probabilmente venire rinchiusi nella prigione di Disneyland insieme a Danny Way, Lance Conklin e Jeff Tremaine. Ci rinchiusero perchè Lance fu arrestato per aver saltato dalla piattaforma della monorotaia sul Submarine Ride. Filmai tutto per Big Brother magazine e lo potete vedere nel primo video del magazine. Una giornata assurda. Pensate che eravamo lì per intervistare gli Slayer. In qualche modo Kosick riuscì a convincere il loro manager a portarli in una limousine a Disneyland, ubriarcarsi con loro nel bar dell’hotel e da li in poi iniziare a girare sulle attrazioni del parco. Diverse persone che lavorano a Big Brother come Tremaine e Kosick, (ma anche Cliver, Wee Man, e Pontius, presente quel giorno) successivamente crearono Jackass.

Che tipo di rapporto si instaura tra te e i pro a cui disegni le grafiche?
Se tutto va bene un buon rapporto. Le migliori grafiche sono quelle in cui l’input arriva dal rider e tu riesci a far coincidere la grafica con la sua personalità. Come con Mike Vallely, diverse grafiche fatte nel periodo World erano legate alla svolta vegana di Mike con disegni di animali e simboli di forza e sopravvivenza. In questo modo hai una forte e precisa immagine del rider ed è un bene ma certe volte può essere una caratterizzazione un po’ eccessiva. Come nel caso di James Craig con Blind, dove sembra che la sua vita sia solo guardare i Lakers e bere Corona. La cosa divertente è che è davvero così (haha)!

Chi è stato il pro più esigente incontrato nel corso della tua carriera?
Forse Jason Dill? Ma solo perchè le grafiche che ho fatto per lui erano in pratica delle riproduzioni di lavori di altri artisti come Alphonse Mucha o l’illustratore di Winnie the Pooh. Erano tutta una altra cosa rispetto ai rip off a cui ero abituato a lavorare in cui bastava cambiare il logo o il personaggio originale.

Quali sono i passi che portano alla creazione di una nuova grafica, quali sono i passi che segui per finalizzare un idea?
Solitamente parto con un idea e cerco di visualizzarla nella mia mente per capire se può funzionare oppure no. Poi inizio a schizzare in modo veloce a matita differenti visuali o figure in diverse posizioni. Come nella tavola con i Lakers di James Craig, inizia a disegnarla in verticale per poi cambiarla in orizzontale.

Quante grafiche hai disegnato nella tua carriera? Le collezioni tutte?
Probabilmente più di 1000. Ero solito tenere ogni tavola disegnata ma ho smesso 5 anni fa. Ma ho ancora quasi tutte le tavole dei primi anni 90.

Quale è stata l’offerta più alta che hai avuto per una tua tavola originale?
Qualche anno fa mi hanno offerto 2000 dollari per una Eric Koston 101, quella con il buddha. Il massimo che ho visto raggiungere sono 5000 dollari su ebay per una Natas Devil Worship. Comunque io non ho venduto nessuna tavola della mia collezione privata, sono tutte rinchiuse in scatoloni, sembrano un bel mucchio di spazzatura-haha. Ci ho pensato un bel po’ di volte se vendere tutto oppure continuare a tenere tutto dentro quegli scatoloni.

Quali sono le tue 5 grafiche preferite? Perché?
La numero uno per me è la Ray Rodriguez “Skull and Sword” di Powell disegnata da V. C. Johnson. E’ la tavola che ha segnato l’inizio del teschio come simbolo di maggior successo dello skateboarding. Inoltre ha una prospettiva fantastica.

Numero due la serie Rob Roskopp di Santa Cruz, quella disegnata da Jim Phillips con il braccio che fuoriesce dal bersaglio. Fantastica la progressione disegnata sulle cinque tavole della serie, in ogni tavola scopri qualcosa di più del mostro che sta uscendo dal bersaglio e che alla fine lo distrugge.

Poi ci sono la Dogtown Cross di Wes Humpston e la Dead KKK (quella con il tizio impiccato) per Real di Natas e Jim Thiebaud. La Dogtown ha un look da graffiti gang e cattura in pieno il concetto di illegalità dello skatebording, concetto attuale ancora oggi, siccome lo street è spesso fuorilegge.

Tra le tavole che ho disegnato la mia preferita è la Natas “Devil”. In parte perchè Natas è uno dei miei skaters favoriti, inoltre perchè si offrì di usarla sul suo pro model quando Jason Lee decise di utilizzarla (in origine la grafica era per lui). La figata è che l’anagramma di Natas è “Satan”.

Come è nata la tua collaborazione con bastard?
Lo scorso anno è uscito un libro sui miei lavori e in Aprile bastard ha ospitato nella sua sede di Milano un art show e un party per celebrare l’uscita del libro. Quindi abbiamo iniziato a parlare di una collaborazione con Blind Skateboards che sarebbe dovuta finire su una t-shirt, uno snowboard e su uno skateboard. L’idea di base era di creare qualcosa di controverso, in linea con le prime grafiche Blind, e che fosse legato in qualche modo all’Italia.

Il papa con le corna… Ma come ti è venuta in mente una cosa così provocatoria?
L’idea originale è stata di Claudio! [NdR: il quale la ha chiaramente rubata da GroS!] Il papa visto di spalle, con metà corpo satanico, ripreso da dietro il balcone di piazza San Pietro, in modo da mostrare al pubblico solo la parte superiore del corpo. Ho buttato giù uno schizzo, ma poi ho preferito la visuale frontale, l’idea di base rimane comunque quella.

Le tavole disegnate da Marc, le ultime serigrafie con il flyer della sua mostra (in serie limitata di 30 pezzi) e il libro WARNING: The Art of Marc McKee sono acquistabili online adesso.

We Drink Water… too

by jep 13 marzo 2013

Giusto ieri abbiamo ricevuto gli stickers del progetto Drink Water iniziato da Austin Smith e Bryan Fox con cui abbiamo fatto una mega session alla bastard bowl in ottobre.

Sul loro sito trovate una piccola collezione di prodotti che ci piacciono parecchio e che presto speriamo troverete al bastard store.

Vi metto qui sotto i motivi per cui assolutamente supporteremo questo progetto.

Drink Water is a friendly reminder to drink water.

Maybe you, like us, began to feel uncomfortable about how effective “energy drink” companies have become at encouraging young people to consume their product: beverages of caffeine, sodium, sugar, high fructose corn syrup, and even some mystery chemicals about which little is known.

In 2011, we began writing Drink Water on our snowboards. Drink Water became some sort of statement, movement, mission, or whatever it is, and we bought some silkscreens and started making t-shirts, stickers, and sweatshirts. We gave a bunch away, and people we respect wore them with pride.

As we encouraged folks to drink water, we learned that nearly a billion people on Earth don’t have access to clean drinking water–that’s 1 out of every 8 people. In some parts of the developing world, that lack of clean drinking water is deadly.

For every Drink Water purchase, 10% of profits will be donated to provide drinking water for someone in need. We’re supporting a non-profit, Water.org, as they drill wells to fight the water crisis.

We’re out to spread the Drink Water word. We don’t sell water, we just drink it.

Thank you for your time and consideration. We’ll see you out there.

Austin Smith and Bryan Fox

Grazie John Basta per l’invio!