Quando si sente parlare di Afghanistan inevitabilmente viene in mente l’idea di guerra e fanatismo religioso. Ma quando si conoscono le ripercussioni del lavoro dello skateboarder australiano Oliver Percovich e dei suoi collaboratori attorno alla Mekroyan Fountain (Kabul) appaiono piccoli raggi di luce. Lui è stato capace di vedere al di là dell’uso quotidiano dato a questa fontana costruita dai Sovietici. Ha visto più in lá delle transizioni utilizzabili per skateare, lui ha visto come utilizzare lo skateboard come uno strumento per cercare di trasformare il modo di vita di una città maltratata per anni di guerre e integralismo religioso. Cosi nel 2007 è nato Skateistan, un progetto sociale che mette insieme educazione, arte e integrazione tutto attorno allo skateboarding.
Oggi Skateistan é una realtá funzionante con un futuro molto promettente. La sua storia e i suoi piani per il futuro vengono raccontati nel libro Skateistan: The Tale of Skateboarding in Afghanistan. Il tutto con delle interviste, reportage sulla realtà afgana e un bel po’ di straordinarie fotografie.
Magari un modello da proporre per favorire l’integrazione sociale nelle citta nostrane.